#Storiedietwinning

 Fake News

Analizziamo insieme il fenomeno della disinformazione

Simonetta Maria Galli

Docente I.C. "Rita Levi Montalcini" di Bagnolo Cremasco (CR)

Insegnando inglese ritengo che lavorare con eTwinning crei motivazione allo studio della lingua per comunicare e sia altamente inclusivo, in quanto le attività proposte coinvolgono tutti gli alunni attraverso l’uso delle TIC.

Monica Gianna Fucina

Docente I.C. "Rita Levi Montalcini" di Bagnolo Cremasco (CR)

Come docente eTwinning mi sento parte di una community di docenti che utilizza metodologie didattiche innovative e ha a cuore il tema della sicurezza in rete.

“Fake news” è stato un progetto interdisciplinare che ha permesso di lavorare in team e ha proiettato la scuola in un contesto internazionale dove poter sviluppare le competenze dei futuri cittadini d’Europa, consentendo la collaborazione tra pari e potenziando sia le competenze digitali sia le competenze in lingua inglese degli alunni.

Obiettivi e attività

Obiettivo del progetto è stato trattare il tema della disinformazione nei ragazzi “nativi digitali”, quotidianamente esposti a fake news sui social per rendere i ragazzi più consapevoli e responsabili nella loro diffusione.

Il progetto si è articolato in 5 fasi :

  1. attività di icebreaking con live chat per Safer Internet Day e creazione di logo con votazione del logo del progetto;
  2. ricerca e analisi di materiale autentico di fake news con lezioni teorico-laboratoriali col fine di costruire una mappa collaborativa;
  3. squadre internazionali e confronto in videoconferenza, avviamento alla scrittura collaborativa con riflessione sulle caratteristiche di un articolo e realizzazione di poster di pubblicità progresso per mettere in guardia contro le fake news;
  4. prodotto finale, ovvero la realizzazione di digital magazine con articoli creativi di fake news realizzati dalle squadre internazionali;
  5. fase di valutazione del progetto finale per alunni e docenti e videoconferenza per i saluti finali.

Metodologia didattica

Tutte le fasi del progetto sono state anticipate da brainstorming per il confronto e la condivisione di idee. Il progetto è stato sviluppato utilizzando varie metodologie, scegliendo quelle più adatte a seconda del tipo di attività che si doveva realizzare: alcune lezioni sono state svolte secondo la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning); altre in cui le attività erano più di tipo pratico laboratoriali e che richiedevano maggiore creatività e autonomia da parte degli studenti sono state realizzate facendo lavorare i ragazzi in piccoli gruppi promuovendo così la peer education e il cooperative learning. Inoltre, l’ambiente del TwinSpace e i suoi strumenti, come il forum, hanno favorito un’interazione continua e costante.

Risultati e valutazione

Per gli alunni coinvolti i risultati raggiunti sono stati molti, attraverso l’analisi di materiale autentico, l’osservazione di immagini e la ricerca sul web gli alunni hanno sviluppato il proprio pensiero critico e creato collaborativamente articoli di fake news in lingua inglese raccolti in un rivista digitale.
Il progetto ha contribuito inoltre a:

  • promuovere l’internazionalizzazione della scuola: le attività nella piattaforma eTwinning sono state inserite nel Piano di Miglioramento e nel PTOF triennale della scuola e inoltre è stato previsto il coinvolgimento in attività eTwinning anche di altri ordini di scuola dell’istituto comprensivo;
  • diffondere all’interno dell’istituto buone pratiche ad esempio grazie alla replicabilità di alcune attività del progetto in occasione del Safer Internet Day 2022;
  • disseminare e far conoscere sul territorio locale i risultati progettuale grazie alla pubblicazione di notizie sulla stampa locale e attraverso una video conferenza con un’altra scuola eTwinning del territorio.

>> Rivista digitale del progetto realizzata con Madmagz

>> Sintesi delle attività progettuali in un video youtube realizzato da un’alunna italiana (Giulia)

Curiosità e aneddoti

Il progetto è stato realizzato in un periodo segnato da momenti di quarantena e DAD, a causa dell’emergenza sanitaria, in questo contesto difficile è stato un valido supporto per la socializzazione dei ragazzi che hanno interagito spontaneamente con i loro coetanei francesi, attraverso i canali social, aldilà delle attività progettuali.

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