#Storiedietwinning

FRANKestein

Ridefiniamo il ruolo di mostri e miti con pensiero critico

Alessia Lazzari

Docente I.I.S. “Leonardo Da Vinci” di Arzignano (VI)

Con la collega ci siamo imbattute in eTwinning mentre eravamo alla ricerca di metodologie di approccio alla lingua che fossero nuove per le nostre classi, qualcosa che potesse stimolare i ragazzi ad usare la lingua straniera in un contesto reale di scambio, ma anche potesse essere fonte di stimolo, in un periodo delicato e difficile come quello della DAD. 

Rosanna Bastianello

Docente I.I.S. “Leonardo Da Vinci” di Arzignano (VI)

Ci siamo iscritte alla piattaforma eTwinning e poi abbiamo cercato di capirci di più con un breve aggiornamento pratico. Da lì poi è venuto tutto abbastanza naturale, non senza difficoltà ma credendoci sempre e imparando insieme: ti viene un’idea, la proponi e vedi se si trovano partner, ci si dà una mano attraverso i gruppi e i forum, si pensa al progetto e infine si coinvolgono i ragazzi. eTwinning è stato una continua fonte di aggiornamento professionale per quello che ho imparato da colleghi e partners ma anche, passo, passo, da quello che gli studenti hanno saputo scoprire.

Fin dai tempi antichi l’essere umano ha avuto paura di ciò che non conosce e di ciò che non si può spiegare. Dragoni, chimere, mostri marini, bestie e creature varie hanno convissuto nella mitologia, nella letteratura e nell’immaginario popolare in qualsiasi cultura umana. Il progetto ha voluto studiare il significato delle creature mitologiche nelle diverse epoche e come vengono spiegati oggi con pensiero critico e alla luce delle scoperte scientifiche. Il filo conduttore e figura centrale delle attività è stato il personaggio letterario Frankestein e l’impatto che ha avuto nella cultura moderna, questo ha aiutato i ragazzi a capire che ciò che non si conosce può essere studiato, analizzato e messo in discussione, limitando del tutto o in parte gli effetti di diffidenza, paura e timore tipici di una scarsa o errata informazione e conoscenza.

Obiettivi e attività

Il progetto si è proposto di perseguire i seguenti obiettivi:

  • Collaborare, sviluppare creatività 
  • Promuovere l’uso comunicativo della lingua spagnola 
  • Usare i software migliorando la competenza informatica  
  • Imparare a rispettare la Netiquette 
  • Imparare a lavorare in team 
  • Sviluppare competenza sociale e cittadinanza per comprendere la realtà in cui si convive 
  • Sviluppare spirito di iniziativa  
  • Avere atteggiamento di apertura e di  rispetto nelle diverse manifestazioni culturali e artistiche  e culturali 
  • Promuovere la competenza scientifica e l’uso delle conoscenze scientifiche per ampliare le proprie esperienze  
  • Sviluppare il pensiero critico e imparare ad analizzare e valutare
  • Imparare ad imparare, anche in termini di life-long learning activity.

Metodologia didattica

Sono state realizzate molte attività diverse: composizione di gruppi misti formati dai ragazzi appartenenti ai diversi licei; conduzione di ricerche nella letteratura classica; creazione di un museo virtuale; realizzazione di un booktrailer sull’opera classica e la ‘novela’ giovanile “Efecto Frankenstein”; organizzazione di un dibattito finale. Per realizzare le diverse attività sono state impiegate varie metodologie didattiche:  

  • Cooperative learning
  • Peer to peer
  • Clil
  • Lavoro di gruppo
  • Uso del forum
  • Debate
  • Quizziz
  • Concorso di Idee

Risultati e valutazione

Gli studenti hanno usato la lingua spagnola come lingua veicolare, ampliando il proprio vocabolario specifico delle discipline coinvolte (come scienze, arte e letteratura).  Le varie attività hanno consentito agli studenti di utilizzare diversi strumenti software, migliorando le proprie competenze informatiche e imparando a lavorare a distanza. I ragazzi hanno collaborato e si sono impegnati nel raggiungere gli obiettivi prefissati.

Curiosità e aneddoti

La sfida più bella per i nostri ragazzi è stata affrontare il dibattito finale da eseguire in gruppi misti anche se li preoccupava molto perché il dibattito si sarebbe tenuto nella madrelingua dei partner spagnoli. Una ragazza ci disse: “… ma prof. noi non ce la facciamo, loro (e intendeva i suoi compagni spagnoli) parlano la loro lingua, noi COME FACCIAMO?”. La prima cosa che pensammo di dire per incoraggiarla fu: “pensa in maniera semplice, raccogli le idee un attimo e lasciati andare”.  Ebbene…nel questionario di valutazione del progetto molti ragazzi hanno indicato proprio il dibattito come l’attività più soddisfacente e gratificante.  

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